Ritorna anche quest’anno, per la 7° edizione consecutiva, il premio VENETIAN SMART LIGHTING AWARD allo scopo di riconoscere e valorizzare la qualità dei migliori prodotti/soluzioni lighting realizzati dalle aziende della Rete e del territorio veneto.
La struttura delle categorie 2022 premierà, oltre all‘abilità creativa delle aziende nell’adattarsi alle esigenze del settore contract e alla capacità di design per nuovi prodotti da lanciare nel mercato, anche un approccio sempre più orientato verso una produzione eco-sostenibile con soluzioni innovative e intelligenti per smart cities.
Anche per questa edizione la giuria è composta da lighting designer e altre personalità legate al mondo della luce, che avranno il compito di valutare non solo gli aspetti estetici dei prodotti candidati ma anche la loro funzionalità come apparecchi di illuminazione a 360°.
Presidentessa di Giuria
Dal 1988 si occupa di progettazione della luce per i Beni Culturali nel settore del restauro, con interventi in contesti di rilevanza architettonica, storica e archeologica, sia in spazi interni che in esterni, operando come consulente di Soprintendenze e Comuni. Ha maturato competenze professionali specifiche nel campo degli appalti pubblici dei Beni Culturali. Dal 2002 svolge attività didattica nell’ambito del Corso di Museografia della Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio, Università di Roma “La Sapienza”, e dal 2010 tiene ivi un proprio Corso di Progettazione della luce e aspetti impiantistici per i Beni Culturali. Svolge seminari sulle tematiche dell’illuminazione nell’ambito di Master, Corsi e Convegni. È vincitrice di premi e menzioni nel suo settore specifico. È autrice di numerosi articoli e saggi sui temi della luce.
Sílvia Casorrán è laureata in Scienze Ambientali presso l’Universidad Autónoma de Barcelona (2002). Parte dei suoi studi si sono svolti nei Paesi Bassi (Università di Utrecht, 2000) e in Messico (Università di Guadalajara, 2001-2002). La sua carriera professionale si è sviluppata nella pianificazione e gestione della Mobilità Sostenibile, durante i 15 anni come consulente di aziende private e negli ultimi 5 anni come funzionario pubblico nell’Area Metropolitana di Barcellona (AMB) e presso il Comune di Barcellona. Da luglio 2019 è assessore alla mobilità per il distretto di Sant Martí a Barcellona, e da marzo 2021 è vice capo dell’Ufficio Architettura del Comune di Barcellona. Vive a Poblenou Superblock, ed è una ciclista convinta del potenziale delle biciclette nelle nostre città e metropoli.
Dal 1984 opera in alcuni comuni di Treviso: dal 2002 al 2005 è stata componente del Collegio dei Revisori dei conti per la nomina del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, nonché referente per l’Area Urbana di Treviso (Comune di Vedelago) per il POR-FESR (2014-2020) – Sviluppo Urbano Sostenibile dell’Asolano-Castellana-Montebellunese. Parallelamente, ha maturato esperienza nel campo della formazione della pubblica amministrazione. Nel 2016 è stata responsabile del coordinamento dell’Unione dei Comuni della Marca Occidentale, compiendo un ulteriore passo nel mondo della governance pubblica federata. Da qui il passaggio a fine 2017 alla direzione della Federazione dei Comuni di Camposampierese.
Dario Scodeller, architetto e storico del design, è professore associato presso il Dipartimento di architettura dell’Università di Ferrara, dov’è Coordinatore del Corso di laurea in Design. Ha svolto attività professionale nel campo del lighting, del furniture e dell’exhibition design. Ha pubblicato le monografie Livio e Piero Castiglioni, il progetto della luce (Electa, 2003); Negozi, l’architetto nello spazio della merce (Electa, 2007); Gaddo Morpurgo, pensieri, progetti, ricerche (Foschi Editore, 2008), Design spontaneo (Corraini, 2017), Il design dei Castiglioni. Ricerca, sperimentazione, metodo (Corraini, 2019). Le sue ricerche e riflessioni critiche sul design sono pubblicato sulle riviste: Casabella, Flare, Licht & Architektur, Abitare, Domus, Luce & Design, AIS/Design. Storia e ricerche, MD Journal, DIID. È vice-direttore della rivista scientifica di design “MD Journal”.
Silvano Oldani – Direttore Responsabile Rivista LUCE fondata da AIDI nel 1962.
Un sistema di lampade studiate per il mondo del contract. Disponibile in sette versioni, rileva la propria natura quando viene aggregata in composizioni multiple.
Sistema elegante, flessibile, discreto o caratterizzante a seconda delle scelte progettuali e declinabile in maniere differenti e adattabile a diversi contesti ambientali.
Il cerchio, quando oggetto luminoso, ha sempre un fascino particolare. Trasparenza e leggerezza caratterizzano questo sistema
Un ripensamento della forma classica della sospensione multibraccio, riletta con linguaggio e materiali contemporanei di qualità, con reminiscenze del design degli anni Cinquanta.
Tre forme solide (cilindro, sfera, cono) creano una lampada a sospensione dalla forte personalità. l’alluminio e l’utilizzo dei LED consente una buona dissipazione e una lunga durata delle sorgenti utilizzate.
Una lampada versatile che utilizza il vocabolario della finitura matta ovvero non lucida o brillante e dunque morbida e invitante grazie ai cavi in tessuto ed al metallo spazzolato. Interessante il contrasto con il fascio di luce diffuso e brillante all’estremità di ogni cono sospeso”
L’utilizzo di materiale fonoassorbente, di colori vivaci e l’integrazione di sorgenti LED bianchi, o con RGB, danno rilevanza a questa applique nata nell’ambito di un progetto di riqualificazione di un reparto di pediatria.
Il suono e la luce condividono diverse leggi fisiche e un sistema che agisce su entrambi permettendo all’utente di adeguarle alle proprie esigenze è molto interessante. Il tema dei pannelli fonoassorbenti viene risolto in chiave di linguaggio, forme e cromie domestiche, attente alla dimensione della versatilità funzionale.
La tecnologia produttiva della stampa 3D trova una applicazione coerente nel prodotto con soluzioni che valorizzano le potenzialità della sorgente luminosa.
Un prodotto versatile a batteria scaturito dalla stampa 3D. Senza bisogno di stampi si trasforma in una lampada davvero affascinante.
Interessante e riuscita la realizzazione dell’apparecchio la cui realizzazione, con uno stampo tradizionale sarebbe stata estremamente complessa e costosa.
La tecnologia wireless al servizio della luce. Un apparecchio camaleontico per illuminare eventi all’aperto, si trasforma in lampada da tavolo e da terra; addirittura personalizzabile.
Una forma lineare, semplice e funzionale, declinata in chiave sistemica con possibilità di diverse applicazioni e combinazioni, è unita con una soluzione tecnica pertinente e innovativa.
Un sistema personalizzabile frutto della ricerca tecnologica ed applicativa tutta italiana